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BUONI CONSIGLI TRA VICINI DI CASA

 

Bonsai alle CaseFranche?

Sì, perché mi piace.

Sì, perché educa al rispetto della pianta, ai suoi tempi giornalieri, mensili, stagionali e annuali.

Sì, perché il bello rende il mondo un posto migliore.

Si, perché sulla terrazza i bonsai rendono i miei momenti di ozio momenti contemplativi.

Perché raccontare, anche malamente, di un hobby come quello dei bonsai sul sito LeCaseFranche? Semplicemente perché la mia partecipazione al progetto trova soddisfazione, oltre che per la finalità sociale ed etica, anche per la possibilità di portare avanti questa piccola passione. Ricordo che quando mi chiesero qual era la mia priorità per l’appartamento, senza indugio replicai: un bel terrazzo! Certo, è la priorità di un ventenne senza figli e con in testa ancora tanti progetti e fantasie, ma comunque è una priorità. Leggere un libro seduto su un bel terrazzo, circondato dal verde è per me uno dei massimi piaceri.

La mia passione per la coltivazione bonsai non nasce con fini competitivi, non perché non condivida tale pratica, anzi: essa ci propone esemplari di piante davvero unici e meravigliosi. Preferisco però vivere questa passione più come una forma di riflessione, di piacere personale. Di terapia quando le giornate sono confuse, di contemplazione quando mi prendo qualche momento o pomeriggio di relax, di gioia e soddisfazione quando le piante rinascono a primavera o si mostrano forti e vigorose.

Le mie piante, o più tecnicamente essenze, non sono piante “pronte”, cioè da esposizione, bensì sono piante ancora da “lavorare”. Alcuni esemplari:

olmo nostrano 2

olmo nostrano

 

acero palmato

acero palmato

olivastro

olivastro

zelkova

zelkova

Alcuni cenni storici sui bonsai

La tecnica bonsai, nata in Cina e perfezionata in Giappone, è legata a quello che gli Orientali chiamano seishi: l’arte di dare una forma, di coltivare e praticare le tecniche più svariate, sempre nel rispetto della pianta. Non è un caso che questi alberi siano stati coltivati per la prima volta in Cina. La popolazione cinese aveva, e ha tuttora, una passione per i giardini. In realtà, molti di questi giardini erano in miniatura e ci si poteva trovare molti alberi e arbusti in miniatura, per rafforzare la portata e l’equilibrio dei loro paesaggi.

I Cinesi sono da sempre affascinati dalla miniaturizzazione come scienza a sé stante. Essi credevano che negli oggetti in miniatura fossero concentrati alcuni poteri mistici e magici.

Lo sviluppo della ceramica cinese e coreana ha svolto un ruolo importante nella storia del bonsai come lo conosciamo oggi. Senza l’invenzione dei contenitori cinesi, i bonsai non sarebbero stati ammirati come oggi.

Il termine Bonsai è giapponese, ed è formato da due ideogrammi: 盆栽. Il primo significa vaso o contenitore, mentre il secondo simboleggia l’educazione, o, in senso lato, il coltivare. L’albero ed il contenitore devono costituire un’unica entità. Ancora oggi i contenitori più desiderati per i bonsai sono antichi vasi cinesi.

Il bonsai si è evoluto e sviluppato nel corso degli anni. Il bonsai cinese rispecchia più le tradizioni antiche, e spesso appare “grezzo” per chi non è esperto in questo campo. D’altra parte, gli stili giapponesi sono più gradevoli e risultano più naturali.

I bonsai sono dunque natura viva, piccoli alberi che, malgrado le dimensioni contenute, esprimono tutta l’energia che è racchiusa in una pianta grande. È sbagliato pensare che i bonsai soffrano nei vasi: è solo un’impressione che si ha. Se un bonsai soffrisse, non arriverebbe a fiorire o addirittura a fruttificare. Il bonsai è una pianta sana e riceve molte più attenzioni e cure di qualsiasi altra pianta della stessa specie.

Gli orientali definiscono il bonsai come l’unione della natura con l’arte, così come il teatro e la danza classica sono per i giapponesi la sintesi di musica e storia. A differenza dell’Ikebana, l’arte di comporre i fiori, il bonsai non si può insegnare con formule esatte o regole matematiche, ma con i comuni principi di botanica, un senso estetico e una buona dose di pazienza.

Come in ogni arte esistono veri e propri capolavori, anche plurisecolari e dal valore inestimabile; a differenza di altre attività artistiche, nell’arte Bonsai il soggetto è in continua (e lenta) evoluzione. Oltretutto, nel caso di Bonsai famosi, sulla stessa pianta, nel corso del tempo, intervengono diversi maestri e collezionisti, rendendo l’opera indipendente dall’artista che l’ha creata (o raccolta).

Francesco

 

 

 

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